La pianificazione dell'Area Protetta

Panorama dell'area del passo di Crocedomini

Il piano del Parco

Il Piano Territoriale di Coordinamento (in sigla PTC) è lo strumento fondamentale attraverso il quale vengono dettati gli obiettivi, gli indirizzi e le regole che hanno vigore nel territorio di un’area protetta.

Il PTC è costituito da numerosi documenti che sono il frutto di un complesso lavoro di conoscenza e di interpretazione della realtà naturale e sociale del territorio che va a disciplinare: si potrebbe definire il PTC come il Piano di Governo del Territorio dell’Area Protetta.

La tutela e la corretta gestione di natura, ambiente e paesaggio costituiscono gli obiettivi fondamentali del PTC del Parco Adamello; tali obiettivi vanno perseguiti soprattutto attraverso il recupero di un corretto rapporto, culturale ed economico, dell’uomo con l’ambiente.

In coerenza ed a corollario di tale principale obiettivo, seguono quelli relativi alla ricerca e applicazione di forme di sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità locali, compatibili e sostenibili con particolare riguardo alla fruizione didattica, ricreativa e sportiva dell’ambiente naturale. Tali obiettivi vanno perseguiti attraverso la costante ricerca di nuovi comportamenti umani, compatibili con la tutela delle risorse naturali.

La Regione Lombardia ha istituito il Parco Adamello ai sensi della Legge Regionale 86 del 30.11.1983 (Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale), recentemente modificata dalla Legge Regionale 4 agosto 2011, n. 12 “Nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette e modifiche alle leggi regionali 30 novembre 1983, n. 86 e 16 luglio 2007, n. 16”.

La norma che sancì ufficialmente la nascita del Parco Adamello è la Legge del 16 settembre 1983 n° 79. Da allora sono intervenute varie modifiche e integrazioni normative e tra esse si cita per importanza il “Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi” che ha riordinato l’intera materia, approvato con Legge Regionale n°16 del 16 luglio 2007.

Rispetto a tali norme occorre subito chiarire un aspetto di fondamentale importanza che consente di comprendere appieno il ruolo e il significato del Parco Adamello e degli altri Parchi lombardi. La norma nazionale che regola la materia dei Parchi Naturali e dentro la quale si collocano le norme regionali, è la Legge 6 dicembre 1991 n°394 “Legge quadro sulle Aree protette”.

Tale legge sancisce uno stretto regime di tutela per le aree definibili a “Parco Naturale” (ad esempio vietando la caccia, l’apertura di cave e miniere, la modifica dell’uso del suolo,etc.)  lasciando poi al legislatore regionale normare altre forme di protezione di beni ambientali e paesaggistici.

In Regione Lombardia, in applicazione della norma nazionale e di quella regionale, oggi si riconoscono due diversi regimi di protezione: quello a PARCO NATURALE strettamente aderente a quanto previsto dalla Legge nazionale, e quello di PARCO REGIONALE che risponde a norme meno restrittive.  

Così avviene anche nel nostro Parco dove la Regione Lombardia, con la Legge Regionale n°23 del 1 dicembre 2003, ha istituito il “Parco naturale dell’Adamello”, grosso modo corrispondente alle quote più elevate ed agli ambienti meno antropizzati, al di sotto del quale si colloca il “Parco regionale dell’Adamello” dove vigono norme e regolamenti meno restrittivi che nel Parco naturale.

Le regole che vigono nel “Parco Naturale” sono contenute nel Piano Territoriale approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale del  22 novembre 2005 n° VIII/74 mentre quelle relative al Parco Regionale sono contenute nella Deliberazione di Giunta Regionale n°VII/6632 del 29 ottobre 2001 e successive modifiche (DGR 24 marzo 2005 n°VII/21201 e DGR 11 maggio 2006 n° 8/2488).

Il Parco dell’Adamello è stato istituito per perseguire i seguenti obiettivi
  • Tutelare la biodiversità, conservare ed incrementare le potenzialità faunistiche, floristiche, vegetazionali, geologiche, idriche ecosistemiche e paesaggistiche dell’area;
  • garantire un uso dei suoli e dei beni compatibile con le qualità naturalistiche;
  • tendere alla conservazione e ricostruzione dell’ambiente;
  • realizzare l’integrazione tra uomo e ambiente naturale mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici, architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali;
  • promuovere e disciplinare la fruizione dell’area a fini scientifici, culturali, educativi e ricreativi.

All’interno del Parco Adamello, proprio in virtù del processo pianificatorio sovra descritto, sono state distinte ulteriori aree, denominate “Zona di Riserva Naturale” nelle quali, per caratteristiche geografiche e ambientali, vengono definiti con maggiore dettaglio gli obiettivi di tutela e di interazione con l’azione umana.

Le “Zone di Riserva naturale” si distinguono in
  • ZONA DI RISERVA NATURALE INTEGRALE: dove l’azione umana è totalmente preclusa se non per attività didattiche o di ricerca.
  • ZONA DI RISERVA NATURALE ORIENTATA: dove l’attività umana è orientata verso alcune tipologie conservative (recupero del bosco, dei pascoli, gestione di determinate specie animali o vegetali, etc.)
  • ZONA DI RISERVA NATURALE PARZIALE (forestali, botaniche, zoologiche, antropologiche, etc.): dove le attività umane sono consentite se compatibili con gli elementi naturali di pregio dei quali si vuole prioritariamente mantenere e migliorare la presenza.
Di seguito riportiamo le Zone di Riserva naturale che caratterizzano il Parco Adamello e la loro definizione per area geografica e obiettivi prioritari
  • Zona di riserva naturale integrale “Val Rabbia e Val Gallinera”
  • Zona di riserva naturale orientata “Val Gallinera-Aviolo”
  • Zona di riserva naturale orientata “Lago d’Arno”
  • Zona di riserva naturale orientata “Alto Cadino-Val Fredda”
  • Zona di riserva naturale parziale morfopaesistica e biologica “Adamello”
  • Zona di riserva naturale parziale biologica “Torbiere del Tonale”
  • Zona di riserva naturale parziale biologica “Torbiere di Val Braone”
  • Zona di riserva naturale parziale zoologico-forestale “Boschi di Vezza e Vione”
  • Zona di riserva naturale parziale zoologico-forestale “Piz d’Olda-Pian della Regina”
  • Zona di riserva naturale parziale zoologico-forestale “Frisozzo-Re di Castello”
  • Zona di riserva naturale parziale morfopaesistica e botanica “Badile-Tredenus”
  • Zona di riserva naturale parziale botanica “Marser-Bos”
La planimetria generale del PTC suddivide il territorio del Parco, ai fini della tutela ambientale e paesistica, in tre successivi Orizzonti altitudinali
  • Orizzonte del paesaggio antropico;
  • Orizzonte del paesaggio alpestre;
  • Orizzonte del paesaggio culminale.

Inoltre, nella planimetria generale del PTC, con apposito segno grafico sono indicati i confini delle zone di riserva naturale, la cui istituzione ha il fine di tutelare le manifestazioni vegetali, zoologiche, morfologiche, paesistiche e idrogeologiche di maggiore pregio in esse riscontrabili.

Le Zone di riserva naturale costituiscono, nel loro insieme, l’area di “Parco Naturale” della quale abbiamo già spiegato origine e significato, nonché la Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT2070401 istituita ai sensi della Direttiva 79/409/CEE.

Il PTC identifica, inoltre, alcuni “Monumenti Naturali”
  • grandi alberi;
  • cascate;
  • coni granitici di erosione.
Il Piano individua, infine, le Zone territoriali di interesse antropico, con la seguente classificazione
  • Zona di iniziativa comunale;
  • Zona attrezzature e insediamenti turistici;
  • Zona prati terrazzati.
Nella planimetria generale del Piano, con appositi simboli grafici, sono altresì individuati
  • Zone di particolare rilevanza paesistico-ambientale;
  • Zone umide e torbiere;
  • Ambiti di tutela biologica;
  • Porte del Parco, Accessi al Parco e Punti attrezzati;
  • Ambiti per l’esercizio dello sci;
  • Ambiti per l’apertura di nuove piste da sci;
  • Siti di interesse archeologico;
  • Attività incompatibili.

Lo stato attuale della pianificazione

Il Piano Territoriale di Coordinamento, strumento fondamentale della pianificazione territoriale del Parco Adamello è stato adottato dall’Assemblea della Comunità Montana già nel lontano 1992. Le osservazioni degli Enti pubblici e dei privati sono state controdedotte dall’Assemblea della Comunità Montana il 21 aprile 1994. Il Piano è stato approvato con D.G.R. n° 7/6632 in data 29/10/2001. Gli elaborati di Piano il D.G.R. sono stati pubblicati sul BURL in data 29/11/2001 (II supplemento straordinario al n° 48). Successive varianti sono state approvate con DGR 24 marzo 2005 n°VII/21201 (BURL 22 aprile 2005, 3° suppl. straord. al n° 16) e DGR 11 maggio 2006 n° 8/2488 (BURL 30 maggio 2006, 2° suppl. straord. al n° 22).

Il 19 ottobre 2011 è stata trasmessa alla Regione Lombardia la documentazione relativa alla 4° Variante al PTC (compresi procedimenti di VAS e Valutazione di incidenza), adottata e controdedotta dalla Comunità Montana di Valle Camonica.In data 6 marzo 2014 sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia è stata pubblicata la variante n. 4 al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco dell’Adamello, approvata con Delibera di Giunta Regionale 21 febbraio 2014 – n. X/1403 (Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia: Numero 10 – Serie Ordinaria – Data Pubblicazione 06/03/2014).Nella sezione downloads si possono scaricare le cartografie con l’azzonamento di Piano e il BURL con le modifiche apportate dalla variante agli artt. 24 e 41 delle Norme Tecniche di Attuazione.Il BURL completo (Numero 10 – Serie Ordinaria – Data Pubblicazione 06/03/2014) può essere scaricato direttamente dal sito www.regione.lombardia.it

Con Delibera di Giunta regionale 8 febbraio 2016 – n. X/4793, la Regione ha approvato le modalità attuative dell’art. 18, comma 5 bis, della l.r. 30 novembre 1983, n. 86, in ordine alle rettifiche dei confini dei parchi (art. 18, comma 5 quater, l.r. 86/83). La nota con la quale la Regione ha trasmesso la dgr agli enti gestori dei parchi è scaricabile nella sezione download.

Altri effetti della pianificazione del Parco

Il P.T.C. del Parco ha anche effetto e valore di piano paesistico stralcio del Piano Territoriale Regionale e si coordina con i contenuti paesistici del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; esso prevale sulla pianificazione degli Enti Locali (Comuni e Provincia), governa e pianifica la gestione faunistica (nel solo Parco Naturale, mentre nel Parco Regionale in materia venatoria e piscatoria prevalgono le norme provinciali).

Tutte le disposizioni del Piano sono immediatamente vincolanti ai sensi dell’art. 18, comma quarto della l.r. 86/1983. Il territorio del Parco è vincolato paesisticamente ai sensi dell’art. 142 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”.

GeoPortale di Valle Camonica

Il GeoPortale di Valle Camonica è consultabile al seguente link:  http://bit.ly/1QCQJrH

Studio di incidenza
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BURL 2014_NTA PTC variante n. 4
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Decreto Parere Motivato Finale PTC Adamello
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Legge del 6 dicembre 1991 n.394
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Legge Regionale 30 novembre 1983 n. 86
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Legge Regionale del 1 dicembre 2003 n. 23
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Nota Regione trasmissione DGR n. 4793_2016
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Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Naturale (BURL)
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Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale dell’Adamello (BURL)
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PTC Variante 2014 BURL_rettifica ZIC Cedegolo
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Rapporto ambientale
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