Pesci, anfibi e rettili

CLASSE | PISCES, AMPHIBIA, REPTILIA

Nelle acque correnti la specie ittica più frequente è la trota fario (Salmo trutta fario), presente sia per le periodiche immissioni di ripopolamento sia per la sua elevata capacità riproduttiva. La sottospecie originariamente autoctona è ampiamente diffusa nella media ed alta Val Camonica e nell’alta Valle del Caffaro, fino ad oltre 2000 m di quota. Altri Salmonidi presenti, seppure non autoctoni, sono la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) e la trota iridea (Salmo gairdneri). La fauna ittica del Parco comprende anche lo scazzone (Cottus gobio), presente nell’areale della trota fario seppure a quote più basse, e la sanguinerola (Phoxinus phoxinus), conosciuta con certezza solamente per i tratti inferiori dei principali torrenti del Parco Adamello.

    Legati all’acqua e più in generale agli ambienti umidi almeno nelle prime fasi del ciclo vitale, sono gli Anfibi. Agli Urodeli appartengono salamandre e tritoni. La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) abita le vallecole umide del bosco misto. Nel Parco è indicata per la Valle dei Re a Niardo, la Val Paghera di Ceto, la Val Saviore, la Val Malga e la Val d’Avio. La salamandra alpina (Salamandra atra) è più alto-montana ed alpina ed è ovunque vicariante della salamandra pezzata. Vive nei siti umidi e ombrosi dei bosco di conifere ed è presente fino alla fascia degli arbusti contorti, nella prateria e nei macereti alpini, in luoghi con elevato tasso di umidità ambientale. Nel Parco è segnalata solo per la Val Braone e per l’alta Val Malga (dintorni del Lago Baitone e presso il Rifugio Tonolini). Il tritone crestato (Triturus carnifex) è specie planiziale con ampia distribuzione submontana e montana, nelle valli interne può raggiungere anche la fascia subalpina. Predilige acque a lento corso, o stagnanti. Nel Parco, nonostante la sua ampia adattabilità, è segnalato solo per la località Lagoja, sopra Berzo Demo. Il tritone alpino (Triturus alpestris), proprio dei siti alto-montani, nelle Alpi frequenta laghi e laghetti nonché le anse dei torrenti ove la corrente è meno forte. Per il territorio del Parco è segnalato esclusivamente in alta Val d’Avio, presso Malga Lavedole.
    La rarità dei tritoni in Valle Camonica è ritenuta dagli esperti anche conseguenza delle indiscriminate immissioni di trote, vere e proprie predatrici di Urodeli. Per quanto riguarda gli Anfibi Anuri, nel Parco sono presenti rane verdi, rane rosse e rospi propriamente detti. La rana verde per eccellenza (Rana esculenta) è segnalata unicamente per i dintorni di Breno, ma la sua presenza è possibile anche lungo il fondovalle di tutto il medio corso dell’Oglio. Al gruppo delle rane rosse è riferibile la rana temporaria (Rana temporaria), specie montana e subalpina solo temporaneamente acquatica: infatti, gli adulti si trovano dispersi sul territorio, anche lontano dall’elemento che ha assicurato il loro sviluppo. Nel Parco è segnalata in numerosissime località, anche oltre i 2000 metri di quota.
    Il rospo comune (Bufo bufo), notoriamente erratico negli ambienti submontani e montani più diversi, è invece indicato solamente in Val Saviore e Val Malga.

    TORRENTE NELLA CONCA AVIOLO - PH D. BONZI

    LAGO DELLA VACCA - PH M. SPEZIARI

    La natrice dal collare (Natrix natrix) e la natrice tessellata (Natrix tessellata) sono legate alle acque stagnanti tra i 300 e i 1800 metri di quota. Le natrici sono segnalate nel territorio di Breno, Niardo, Cedegolo, Malonno, Vezza d’Oglio e Temù. In ambienti secchi con arbusti, ai margini boschivi, nelle radure e negli incolti, è possibile imbattersi nel biacco (Coluber viridiflavus) indicato, fra 650 e 1300 m di quota, per i dintorni di Breno, Ceto, Capo di Ponte, Berzo Demo, Valle di Saviore, Malonno e Sonico. Nello stesso orizzonte, ma più arboricolo, è possibile trovare il colubro di Esculapio (Elaphe longissima), che frequenta boschi, radure e ambienti ruderali. Un Colubride più xerofilo è il colubro liscio (Coronella austriaca), indicato per Breno, Val di Saviore e Val d’Avio. Fra gli Ofidi, le uniche specie velenose sono la vipera comune (Vipera aspis), ampiamente diffusa fra 500 e 1200 m, e il marasso (Vipera berus) che non pare condividere il territorio con essa e può essere considerato suo vicariante, diffuso fra l’orizzonte montano superiore e quello altoalpino. Fra i Rettili Sauri sono diffusi l’orbettino (Anguis fragilis), che vive nella lettiera dei boschi e nei terreni ricchi di humus, la lucertola muraiola (Podarcis muralis), il ramarro (Lacerta bilineata), che abita gli arbusteti, i pendii e le radure dei boschi soleggiati. Il Sauro più interessante dal punto di vista naturalistico è però la lucertola vivipara (Lacerta vivipara), presente in molte località, per lo più nel rodoreto e nei siti esposti ma umidi, o addirittura presso i ruscelli, da 1230 a 2550 m.


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