Guida al regno minerale

Rocce e minerali

Rocce minerali sella del Monte Mattoni

Geolitologia

A differenza degli altri complessi montuosi di origine sedimentaria appartenenti alle Alpi Meridionali, le rocce costitutive del Gruppo dell’Adamello hanno origine magmatica, intrusiva. Il processo di raffreddamento dei “plutoni” provenienti dal centro della Terra e penetrati nelle fratture di rocce preesistenti ha preso inizio circa 42 milioni di anni fa, a partire dalla zona del Monte Re di Castello ed è terminata, estendendosi verso nord (Monte Presanella), circa 29 milioni di anni fa.

I tipi principali di rocce magmatiche presenti nel massiccio adamellino sono i seguenti: 

Panorama della parete nord dell'Adamello

Quarzodioriti

Monte Adamello, Monte Avio
Gruppo del Baitone

Tonaliti a grana grossa

Corno Baitone, Val Miller, Val Salarno, Valle Adamé
Val di Stabio

Granodioriti

Monte Re di Castello, Cima Laione, Cima Terre Fredde, Alta Valle di Stabio

Queste ultime formano il nucleo del Gruppo (M. Adamello, M. Fumo, Valli d’Avio e Paghéra). Tonaliti a grana grossa costituiscono il Corno Baitone, le Valli Miller, di Salarno e Adamé; mentre di quelle a grana minuta sono il Re di Castello, M. Listino, la Val di Stabio ecc. Tra i minerali fondamentali delle rocce dell’Adamello si trovano il quarzo, il feldspato, l’orneblenda, il plagioclasio. Il magma incandescente, sgorgato dal profondo, ha metamorfosato “per contatto” le preesistenti rocce di origine sedimentaria, derivanti da antiche barriere coralline, di cui oggi rimangono significativi resti solamente nella porzione meridionale del Parco, in particolare in Val fredda e Val di Cadino. Calcari e dolomie sono stati trasformati in marmi saccaroidi e calcefiri (Corna Bianca), mentre nella parte più settentrionale del Parco le arenarie sono state metamorfosate in granati (Corno delle Granate). La natura cristallina ed impermeabile delle rocce del Gruppo dell’Adamello, agendo in modo sinergico con la presenza del ghiacciaio, determina una significativa abbondanza di sorgenti e corsi d’acqua, che un tempo davano origine a torrenti di grande portata e cascate suggestive e spettacolari. I calcari puri si sono trasformati in marmi, i materiali argillosi in rocce microcristalline con frattura scheggiosa (usate tradizionalmente come piòde per coprire gli edifici rurali in Valle Camonica) o in formazioni cristalline che contengono minerali accessori come miche e granati. Le forme attuali delle montagne sono in gran parte modellate dalla plurimillenaria azione dei ghiacciai e dai successivi fenomeni di erosione prodotti dagli agenti atmosferici. Nella prima metà del Novecento ha preso avvio un’azione di sbarramento e captazione di numerosi corpi idrici del Parco, in particolare nelle conche del Lago d’Arno e del Lago Baitone, in Val Salarno e Val d’Avio, opere facenti capo a due imponenti impianti idroelettrici, quelli di S. Fiorano e di Edolo.


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