Ciclovia Monaco - Milano

Sta vedendo la nascita una nuova idea di collegamento ciclabile tra Monaco di Baviera e Milano, due metropoli così diverse ma così simili, poste agli estremi – settentrionale e meridionale – delle Alpi.

Un’idea basata sulla concretezza di un itinerario composto da una serie di percorsi tra loro separati ma già ora definiti, segnalati e pedalabili. Segmenti di una macro rete di mobilità dolce che devono essere connessi da brevi collegamenti mancanti, ma di facile identificazione e realizzazione.

Un sogno che prende forma kilometro dopo kilometro superando sia barriere umane come i confini regionali e nazionali, sia quelle naturali come l’arco alpino.

I soggetti promotori devono impegnarsi nel creare le condizioni affinché i territori coinvolti dialoghino tra loro e si muovano verso un’ottica di integrazione e cooperazione finalizzata al completamento di un corridoio “dolce” unitario.

Quanto qui proposto attraverso l’unione dei vari itinerari ciclabili esistenti costituirebbe un ramo sud-occidentale della Ciclovia Monaco-Venezia che, staccandosi da Bressanone e passando da Bolzano, raggiungerebbe il Passo della Mendola (anche valorizzando la funicolare che sale al Passo da Sant’Antonio di Caldaro) per poi agganciarsi alla pista ciclabile che da Fondo in Val di Non giunge al Lago di Santa Giustina e da qui lungo la Val di Sole al Passo del Tonale, alla Valle Camonica e al Lago di Iseo. La variante da Bressanone a Milano è lunga circa 350 km, mentre ampliando l’ottica all’intero asse Monaco – Milano, si sfiorano i 610 km di ciclovia.

Un itinerario cicloturistico completo che – attraverso nazioni, culture, lingue e paesaggi differenti – consente di unire l’Europa continentale a quella mediterranea. In ottica opposta, ovvero dall’area padana verso Monaco, c’è un potenziale bacino di 20 milioni di abitanti che potrebbe sfruttare questo canale per scoprire in modo slow le Alpi.   

Si inserisce, quindi, un nuovo tassello che ridefinisce in modo sostanziale la geografia della mobilità sostenibile europea che si collega al progetto Eurovelo: una rete capillare di itinerari ciclo-pedonali che attraversano da un capo all’altro il vecchio continente.

Una proposta cicloturistica che potrebbe attirare parte dei grandi flussi che percorrono la Valle dell’Adige verso territori meno noti ma non per questo meno attraenti. Una potenziale manna dal cielo per le nostre valli soprattutto perché, come confermano le statistiche di settore, i flussi cicloturistici sono in grado di generare un ampio indotto economico nei territori attraversati. 

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